Studio Legale Internazionale

lunedì 27 ottobre 2014

Gli istituti bancari, applicando l’anatocismo, hanno di fatto sottratto denaro non dovuto ad un considerevole numero di risparmiatori, sia privati che aziende.
A determinare tale indebito arricchimento a favore degli istituti di credito è la pratica di capitalizzazione trimestrale degli interessi, dichiarata illegittima dalla Corte di Cassazione.

la Suprema Corte è, infatti, recentemente intervenuta sull’argomento per ribadire ancora una volta l’illegittimità della pratica anatocistica, con sentenza n. 15135 del 2 luglio 2014, con la quale ha stabilito che l’anatocismo su base trimestrale non può neppure essere sostituito da quello annuale.


COSA SI INTENDE PER ANATOCISMO BANCARIO

Il termine “anatocismo bancario indica quel fenomeno giuridico-contabile per il quale gli interessi maturati sulle somme a debito del conto corrente e/o del mutuo bancario concesso al cliente, si sommano con il capitale, divenendo a loro volta produttivi di ulteriori interessi al tasso predeterminato dalle condizioni contrattuali.
In altre parole, l’anatocismo può essere definito come l’applicazione degli interessi sugli interessi.
La normativa codicistica (art. 1283 c.c.) pone, in generale, il divieto di anatocismo, permettendolo solo a determinate condizioni e con salvezza degli “usi contrari”.
Tale previsione, nello specifico, stabilisce che gli interessi possano maturare su altri interessi, salvo usi contrari, solo dal giorno della domanda giudiziale o come conseguenza di un accordo successivo alla scadenza di tali interessi e purché si tratti di interessi dovuti per almeno sei mesi.
Ove manchi la domanda o tale accordo successivo al maturare degli interessi, gli interessi possono essere conteggiati solo sul capitale scaduto.
Fino a poco tempo fa, le banche ritenevano che nei rapporti di conto corrente vi fosse un “uso normativo” di capitalizzare gli interessi che consentisse un’eccezione alla regola generale fissata dall'art. 1283 c.c. La suddetta pratica anatocistica si è protratta sino a quando, cambiando orientamento (sentenze nn. 2374, 3096 e 3845/1999) la Cassazione ha affermato l’illiceità del sistema ed il Governo è intervenuto con una nuova legislazione che ha regolamentato la materia (D.lgs. 4 agosto 1999 n. 342).

COME CALCOLARE IL TASSO ANATOCISTICO
Da un punto di vista pratico, il correntista e/o mutuatario, cui venisse applicato l’anatocismo dal proprio istituto bancario, si vedrebbe obbligato al pagamento sia del capitale, sia degli interessi pattuiti, nonché degli ulteriori interessi applicati agli interessi scaduti.
Per meglio comprendere la dinamica anatocistica, risulta utile il seguente esempio.
Supponiamo che un correntista nell’anno abbia uno scoperto medio sul conto corrente di €. 10.000,00 ed il tasso di interesse passivo medio sia del 5% a trimestre.

Quello che segue è il sistema di calcolo legale:

TASSODI INTERESSE: 5% TRIMESTRALE – CAPITALE A DEBITO: 10.000,00
TRIMESTRE
CAPITALE
INTERESSE
SALDO DI C/C

               I
10.000,00
500,00
10.500,00

               II
10.000,00
500,00
11.000,00

               III
10.000,00
500,00
11.500,00

               IV
10.000,00
500,00
12.000,00

TOTALE INTERESSI PASSIVI ANNUALI: 2.000,00 (interesse SEMPLICE)


Questo, invece, il sistema di calcolo adottato illegittimamente dagli istituti di credito:
TRIMESTRE
CAPITALE
INTERESSE
SALDO DI C/C
               I
10.000,00
500,00
10.500,00
               II
10.500,00
525,00
11.025,00
               III
11.025,00
551,25
11.576,25
               IV
11.576,25
578,81
12.155,06
TOTALE INTERESSI PASSIVI ANNUALI: 2.155,06 (interesse COMPOSTO)

Come si evince, con la capitalizzazione trimestrale gli interessi nell’anno ammonteranno ad €. 2.155,06, mentre senza capitalizzazione essi ammonteranno ad € 2.000,00.
Pertanto, qualunque cittadino o azienda che abbia intrattenuto con un istituto bancario rapporti di conto corrente, usufruendo di apertura di credito con saldi passivi può avere subìto degli illeciti addebitamenti di interessi anatocistici. A identica conclusione si perviene nell’ipotesi di mutui bancari.

COME OTTENERE IL RIMBORSO PER ANATOCISMO BANCARIO
Per accedere alla restituzione delle somme indebitamente pagate è importante sapere che:
a)      il conto corrente non deve essere ancora chiuso ovvero deve essere stato chiuso entro gli ultimi dieci anni;
b)      il correntista deve produrre il contratto di conto corrente, nonché gli estratti conto trimestrali completi di elenco movimenti. Riassunto scalare e riepilogo competenza. Con riferimento al mutuo bancario, il correntista dovrà produrre il relativo contratto ed ogni documento informativo inerente.

CONSULENZA ANATOCISMO 
L’iter da intraprendere è il seguente:
  • Pre - analisi contabile
  • Assunzione dell’incarico da parte dello studio
  • Redazione della perizia
  • Diffida alla banca
  • Ricorso alla procedura di mediazione obbligatoria ai sensi del D.lgs n.28/2010
  • In caso di mancato accordo, citazione in giudizio dell’istituto di credito.

Il team di Diritto Bancario dello studio Giambrone ,  coordinato dall’ Avv. Pietro Alosi, a seguito dell’analisi preliminare, offre la possibilità di proseguire con l’accertamento dell’anatocismo bancario da parte dalla banca e il relativo recupero del maltolto.
Per ulteriori informazioni è possibile contattarlo tramite mail al seguente indirizzo: pietro.alosi@giambronelaw.com



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