Studio Legale Internazionale

venerdì 28 febbraio 2014


27 Febbraio | Workshop - Camera di Commercio di Palermo 
Una delegazione dell'International Department di Giambrone Law (Bellanca, Boccadutri, J. Norton) ha partecipato all'evento formativo-informativo organizzato dalla Camera di Commercio Italo Orientale (che ha sede a Bari) e da  HKTDC (Hong Kong Trade Development Council). 
Presenti piccole e medie imprese palermitane ed imprenditori provenienti da tutto il Sud Italia.
L'incontro ha approfondito diversi temi: dalle modalità e strumenti del processo di internazionalizzazione delle imprese verso la Cina ed Hong Kong, al focus sulle opportunità in Cina offerte ai prodotti agroalimentari italiani, alla registrazione del marchio nelle giurisdizioni asiatiche. Interessanti anche i contatti presi con i relatori, le imprese partecipanti e la  Camera di Commercio Italo Orientale, alla quale contiamo di iscriverci prossimamente.


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mercoledì 26 febbraio 2014

Proviamo ad immaginare in una nostra giornata-tipo quante volte esiste la concreta possibilità che qualcuno acquisisca i nostri dati e si trasformi in noi! 
Uno dei problemi sui quali da tempo si è appuntata l’attenzione dei media e dei cittadini è quello del furto di identità digitale. Reato dai toni e dagli effetti preoccupanti, esiste da sempre, e numerosissimi sono i casi che riempiono le cronache e le pagine di ogni epoca. L'avvento del web ha contribuito a fa rivivere il problema, poiché la rete consente nuove opportunità di truffa ai moderni criminali, che si sono rapidamente adattati alle nuove tecnologie, trovando diversi sistemi per carpire preziose informazioni e raggiungere i propri scopi illeciti. Tra questi rilievo assume il fenomeno del furto d'identità, inteso come appropriazione indebita di informazioni personali di un soggetto con lo scopo di commettere in suo nome atti illeciti a fini di guadagno personale.
Ed infatti, carpire informazioni di natura personale per i criminali non è poi così difficile. L'apertura alla rete, l'uso massiccio della posta elettronica, la diffusione delle transazioni telematiche e l'utilizzo crescente di social network e chat, di fatto favoriscono ed incrementano la circolazione di dati personali, rendendo i navigatori sempre più vulnerabili, con conseguenti gravi danni economici e sociali ed al contempo aumentando l’esigenza da parte di tutte le vittime del reato di veder tutelata al meglio la loro privacy.
Si tratta di un reato che può colpire tanto una persona fisica, quanto una azienda. Quando ad essere vittima di questo reato è una persona fisica, il criminale è portato ad aprire conti correnti bancari, emettere assegni contraffatti o azzerare il conto corrente del malcapitato. Quando la vittima è invece un’azienda è possibile che i malviventi accedano ai pubblici registri violando il database aziendale ed acquisendo informazioni private dell’azienda. Ed attraverso l’utilizzo delle informazioni così acquisite possano richiedere forniture e finanziamenti senza adempiere a nessun pagamento e screditando il buon nome dell’azienda. 
Nella legislazione italiana, fino a poco tempo fa, non esisteva una normativa specifica sul furto di identità  ed il reato era punito con l’articolo 494 del Codice Penale relativo alla “Sostituzione di persona”, ovvero l’azione di colui che in vario modo rubava o utilizzava l’identità di una persona per procurare, generalmente a se, un vantaggio e/o arrecare un danno.
Tale norma tuttavia non rendeva adeguata giustizia a chi rimaneva vittima di furto d’identità digitale. Si rendeva, dunque, necessario colmare questa lacuna normativa. E così è stato, con l’emanazione del Decreto legge 93/2013 convertito nella Legge n. 119 del 15 ottobre 2013 e l’introduzione all’articolo 640-ter del codice penale del comma 3, che sanziona con la pena della reclusione da 2 a 6 anni e con la multa da euro 600 a euro 3.000 la frode informatica “…se il fatto è commesso con furto o indebito utilizzo dell’identità digitale in danno di uno o più soggetti”. 
Esaminando più da vicino la fattispecie, se ne percepiscono con immediatezza alcuni profili di dubbia interpretazione. 
Il primo, e più importante, è che la vittima non è assolutamente a conoscenza del furto di identità a suo danno finché non ne subisce le conseguenze. 
Il secondo è che la sottrazione deve necessariamente riguardare una identità reale, di una persona fisica o di una persona giuridica, quale presupposto del reato stesso. Ma è proprio l’utilizzo sempre più diffuso, specie sui social network, di nickname che rende particolarmente difficoltoso ricondurre il reato a una persona fisica certa. 
Il terzo elemento è costituito dalla pluralità dei modi con i quali è possibile acquisire i dati personali. È da sfatare la percezione che solo chi “frequenta” i social o naviga in rete può incappare in questi problemi. Basti pensare alla diffusa abitudine di alcuni negozi che, a fronte del pagamento di prodotti con assegno bancario, richiedono un documento di identità di cui spesso viene fatta la fotocopia. 
Nonostante le numerose cautele che possono porsi in essere, minime sono dunque oggi le possibilità di difendersi da questo crimine in maniera efficace.
Senza pensare al forte impatto psicologico che il furto della identità digitale genera nel soggetto che ne è rimasto vittima. Non soltanto, dunque, conseguenze di carattere economico, ma anche conseguenze che investono l’aspetto emozionale di ciascun individuo, tali da incidere sulla stessa reputazione e mettere anche in condizione di doversi “difendere” da un qualcosa che non si è mai commesso. 
Legge o non legge, il fenomeno è decisamente notevole per le dimensioni. Il percorso è ancora lungo e sentiremo sempre più spesso parlare di furti di identità, che trova terreno fertile nel processo di innovazione tecnologica che tutti, dallo Stato alle aziende, pongono come obiettivo strategico per elevare gli standard qualitativi e di efficienza dei servizi erogati, ma che comporta inevitabilmente le vulnerabilità tipiche dei sistemi aperti.
Proprio l’evoluzione tecnologica, rende oggi ancora più penetrabili le difese approntate da ciascun cittadino a tutela della propria privacy. Aumenta la libertà di circolazione digitale ma aumentano anche i rischi connessi al suo utilizzo. Ed è sempre più difficile trovare una conciliazione tra l’esigenza, irrinunciabile, del diritto di accesso alla Rete, e l’esigenza di sicurezza, che riguarda tanto il singolo quanto l’organizzazione, pubblica o privata.
Facile è a dirsi, molto più complesso a farsi.





L'Avv. Donatella Sicomo è un avvocato penalista associato che lavora all’interno del Dipartimento di Contenzioso, Diritto Penale e Diritto Assicurativo. Donatella Sicomo ha conseguito un diploma di specializzazione nelle professioni legali (indirizzo giudiziario – forense), e sviluppato, nel tempo, la propria professionalità nella gestione di casi di diritto penale internazionale in particolare in casi di Immigrazione clandestina, negligenza medica e traffico internazionale di droga. Si è qualificata come avvocato presso l’Ordine degli Avvocati di Palermo nel 2005 e ha svolto un corso di specializzazione post laurea nelle professioni legali indirizzo giudiziario - forense. Donatella Sicomo, è un avvocato associato che si occupa quotidianamente di casi connessi al diritto penale italiano ed internazionale.  Ha lavorato a casi importantiriguardante mandato di arresto europeo, esecuzione di misure cautelari da eseguire all'estero e nel trattare questioni che hanno coinvolto traffici di opere d'arte a livello internazionale. Inoltre si è specializzata nello svolgimento indagini di rilievo su sinistri stradali con vittime, per reati informatici, per indagini su reati economici, nonché di responsabilità medica e per rilevare tracce di reato in casi di stalking e violenze alle persone in genere e ai minori in particolare.

Infine Donatella Sicomo si occupa di alcuni casi di nuova generazione legati diritto penale alla contrattualistica informatica, volta alla protezione del segreto industriale e alla protezione e difesa delle innovazioni.






martedì 25 febbraio 2014

I partecipati dell'evento Tour Ira Sicilia - Febbraio 2014
Si è concluso a Catania il Tour 2014 promosso da I.R.A. (Italian Russian Association) che, per la prima volta, ha scelto la Sicilia per organizzare un viaggio d’affari per un gruppo di selezionati investitori russi, con l’obiettivo di presentare loro le migliori opportunità di investimento sul territorio siciliano.  Un grande successo, in termini di contatti commerciali, per la Sicilia, che conquista sempre più i russi con le sue bellezze, l’ospitalità ed il grande potenziale di investimento. Una importante, ed operativa, occasione di incontro tra operatori immobiliari, rappresentanti di associazioni di categoria, istituzioni, imprenditori, agenti immobiliari, professionisti, accorsi da ogni parte della Sicilia per promuovere le risorse territoriali e le proprietà immobiliari di alto livello, con l’obiettivo di sviluppare opportunità di business tra Sicilia e Russia.

Il presidente dell'IRA Dott. Bellini
insieme agli avvocati Giarrusso e Virga
dello Studio Legale Internazionale
Giambrone Law
Tra gli intervenuti all’evento, l’Assessore alle attività produttive del Comune di Catania, Angela Mazzola, il Direttore della Confesercenti di Catania, Salvatore Politino, ed i senior lawyers dello Studio Legale Internazionale Giambrone Law, partner dell’IRA nella organizzazione dell’evento: 
(clicca sui nomi per visualizzare il loro profilo professionale)



Recentemente nominato da Global Law Expert comeMigliore Studio Legale Italiano nel Diritto Immobiliare”, Giambrone Law ha avuto il ruolo di sponsor “tecnico” dell’evento, forte del proprio team di legali multilingue e dell’esperienza decennale di  studio legale internazionale d’affari, di matrice italo-inglese, che opera sui mercati mondiali principalmente in transazioni di carattere immobiliare, societario, commerciale e finanziario.

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lunedì 24 febbraio 2014

La percezione che spesso si ha sulla sanità italiana è quella di un servizio che non funziona con la dovuta efficienza.
Le azioni legali contro i medici in Italia tendono ad aumentare di anno in anno ed il loro numero si aggira intorno alle 15.000 cause all'anno, con conseguenti gravi perdite economiche per il sistema sanitario nazionale, costretto a spendere oltre miliardi di euro per risarcire tutti i pazienti danneggiati da errori terapeutici o diagnostici. Ciò ha reso anche difficile  trovare compagnie assicurative disposte a sopportare il rischio dei crediti pecuniari collegati a casi di negligenza medica.
Indubbiamente la ragione di quanto sta accadendo va ricercata nel modo di guardare all’attività medica. Se in passato, il medico aveva l'obbligo di utilizzare tutti i mezzi disponibili per raggiungere il risultato senza essere legalmente obbligato a raggiungerlo, oggi il medico è sempre più spesso chiamato a rispondere di un risultato, secondo quelle che sono le aspettative del paziente.
La disciplina della responsabilità medica italiana differisce rispetto alle sempre più variegate esperienze internazionali. Di fronte a sistemi giuridici profondamente diversi, di civil law e di common law, anche le leggi sulla responsabilità medica non potevano non risultarne influenzate.
Dal punto di vista processuale, in Italia i casi di malpractice medica (sia per i procedimenti penali che civili ) sono trattati in 3 gradi di giudizio: Tribunale, Corte d'appello e Corte di Cassazione. Il medico può essere contemporaneamente perseguito sia in sede penale che in sede civile e se il paziente subisce un danno per effetto di un suo errore, legato con nesso causale alla sua condotta, il medico potrà essere ritenuto penalmente responsabile per lesioni personali colpose. In sede civile invece il medico sarà tenuto al risarcimento del danno.
La condotta del medico viene valutata alla luce dei parametri di diligenza, prudenza e perizia ed il medico potrà essere ritenuto responsabile di un danno laddove abbia, in violazione di questi parametri, commesso il fatto con colpa lieve o colpa grave. Questa distinzione non si applica nei sistemi di common law.
In Italia non esiste un codice di leggi specifiche per il rapporto medico-paziente. Il medico assume un obbligo contrattuale nei confronti del paziente e tale contratto si perfeziona al momento della accettazione da parte del paziente del ricovero in ospedale o anche delle semplici cure. Vi è un termine di 10 anni per poter agire nei confronti di un medico in Italia, rispetto ai due anni previsti ad esempio dalla legislazione statunitense.
Rilievo assume anche la disciplina sul consenso informato.
In Italia, nessuno può essere costretto a sottoporsi a qualsiasi trattamento medico senza il suo consenso. Il trattamento medico è obbligatorio o quando una persona è considerata in condizioni di elevata disagio psichico o laddove vi siano situazioni di emergenza, ed il paziente non è in grado di esprimere il proprio consenso. L’obbligo di acquisire il consenso del paziente rientra nel più generale dovere di informazione sulla natura e sui rischi connessi al trattamento che grava sul medico. Se l'informazione è mancante, in tutto o in parte, ci sarà una responsabilità di omissione colpevole da parte del medico. Tali principi sono simili a quelli utilizzati negli Stati Uniti ma diversa è la loro applicazione in Italia.
Si tratta di dati che inducono ad identificare il limite principale della sanità italiana, rappresentato dal fatto che non esiste uno specifico sistema di controllo che consenta di valutare l' ampiezza dei casi di malasanità. Una soluzione al problema potrebbe essere l'introduzione di un sistema di risoluzione stragiudiziale delle controversie, basato ad esempio sull'esperienza tedesca, o anche sulla esperienza svedese (con l’istituzione di  un fondo patrimoniale di assicurazione dei pazienti vittime di errori medici), unita ad una riforma del sistema giudiziario italiano in materia di malpractice medica contenzioso.







L'Avv. Donatella Sicomo è un avvocato penalista associato che lavora all’interno del Dipartimento di Contenzioso, Diritto Penale e Diritto Assicurativo. Donatella Sicomo ha conseguito un diploma di specializzazione nelle professioni legali (indirizzo giudiziario – forense), e sviluppato, nel tempo, la propria professionalità nella gestione di casi di diritto penale internazionale in particolare in casi di Immigrazione clandestina, negligenza medica e traffico internazionale di droga.  Si è qualificata come avvocato presso l’Ordine degli Avvocati di Palermo nel 2005 e ha svolto un corso di specializzazione post laurea nelle professioni legali indirizzo giudiziario - forense. Donatella Sicomo, è un avvocato associato che si occupa quotidianamente di casi connessi al diritto penale italiano ed internazionale.  Ha lavorato a casi importantiriguardante mandato di arresto europeo, esecuzione di misure cautelari da eseguire all'estero e nel trattare questioni che hanno coinvolto traffici di opere d'arte a livello internazionale. Inoltre si è specializzata nello svolgimento indagini di rilievo su sinistri stradali con vittime, per reati informatici, per indagini su reati economici, nonché di responsabilità medica e per rilevare tracce di reato in casi di stalking e violenze alle persone in genere e ai minori in particolare.

Infine Donatella Sicomo si occupa di alcuni casi di nuova generazione legati diritto penale alla contrattualistica informatica, volta alla protezione del segreto industriale e alla protezione e difesa delle innovazioni.





venerdì 21 febbraio 2014

Si è conclusa ieri la prima delle due tappe siciliane del Tour I.R.A. (Italian Russian Association), che ha organizzato per la prima volta un viaggio d’affari in Sicilia per un gruppo di investitori russi con l’obiettivo di conoscere le migliori opportunità di investimento sul territorio siciliano.   

Tra i presenti all’evento inaugurale, che ha avuto luogo ieri presso la sala conferenze dell’hotel Sant’Andrea di Capo D’Orlando, figuravano rappresentanti di agenzie e gruppi immobiliari, aziende, professionisti e operatori del settore italiani e stranieri con interessi in tutta Italia.

Gli interventi dell’Avv. Riccardo Virga e dell’Avv.Valentina Giarrusso, rispettivamente alla guida dei Dipartimenti Real Estate e Corporate & Commercial di Giambrone Law, vertenti su aspetti legali, fiscali, amministrativi e di diritto dell’immigrazione, sono stati accolti con estremo interesse dalla platea.

Giambrone Law, da anni leader riconosciuto nel settore Immobiliare, avvalendosi dei suoi esperti ha assistito nel corso degli ultimi anni oltre 2000 investitori stranieri provenienti dal Regno Unito, Irlanda, Usa, Russia e Nord Europa. Il presidente I.R.A., dott. Paolo Bellini, ha conferito un riconoscimento ufficiale a Giambrone Law, in nome del valore del contributo scientifico e professionale offerto da Giambrone Law nel corso del dibattito.

Domani, sabato 22 febbraio, si terrà il secondo e conclusivo incontro a Catania, presso la sede provinciale della Confesercenti, che accoglierà gli operatori russi ed italiani, al fine di favorire un confronto operativo sulle prospettive di business generate dal tour, anche nella Sicilia orientale. Ad accogliere i russi il presidente provinciale Filippo Guzzardi e il direttore Salvatore Politino. Interverrà il Sindaco di Catania, Vincenzo Bianco.

“I russi – afferma Paolo Bellini, presidente di IRA – sono entusiasti di vivere alcuni giorni in Sicilia, dove si augurano di trovare non solo la mitica accoglienza siciliana, ma anche occasioni di business”. A tale dichiarazione fanno da coro quelle dell’Avv. Virga, il quale sostiene che “alle realtà imprenditoriali siciliane è offerta una grande opportunità, grazie a questo evento brillantemente organizzato da IRA, per aprirsi al mercato internazionale, con particolare riferimento a quello russo, sempre attento e affascinato dalla realtà italiana. L’unione delle professionalità appartenenti alla sfera legale, imprenditoriale e di intermediazione, rappresenta una occasione di sviluppo e di risoluzione dell’attuale crisi del mercato immobiliare”.

Note:
  • ·       Giambrone Law | Studio Legale Internazionale ha sede a Palermo, Londra, Roma, Milano, Tunisi, ed uno staff di oltre 50 esperti legali, european lawyers, solicitors e manager.

  • ·       Lo Studio è considerato leader in Italia in assistenza legale extragiudiziale, procedure di mediazione e in transazioni e controversie in campo internazionale in materia di Diritto Commerciale e Societario, Diritto Immobiliare, Diritto Tributario, Diritto Bancario e Finanziario e Diritto Privato Internazionale. Nominato come “Migliore Studio Legale Italiano nel settore Immobiliare” da GlobalLawExperts

venerdì 14 febbraio 2014

La fuga dei capitali all’estero da parte delle piccole e medie imprese italiane il cui il carico fiscale è ormai diventato insostenibile continua ormai ad assumere proporzioni sempre più evidenti - dice il dott. Vincenzo Marzullo, Head of Corporate Tax Department di Giambrone Law, commentando l’intervista ad Attilio Beferasul pubblicata sul il Sole 24ore di oggi[1].

Già da diversi mesi stiamo notando un trend sempre crescente di richieste di assistenza fiscale da parte di imprenditori italiani interessati a seguire il modello “Modello Fiat” e a trasferire la propria sede legale e fiscale nel Regno Unito dove la tassazione sul reddito di impresa è inferiore rispetto all’Italia di quasi il 100%.

In particolare, esistono diversi soluzioni fiscali per abbattere la tassazione sui redditi di impresa pur mantenendo in Italia centri di produzione e, il “modello Fiat” dimostra come tanto le piccole imprese che le multinazionali sono alla ricerca di soluzioni intra- europee al fine di trarre il massimo vantaggio dalla normativa comunitaria in materia di armonizzazione fiscale e societaria.

“Uno dei rischi di cui devono tenere conto gli imprenditori italiani che volessero emulare il “modello fiat” , continua il dott. Vincenzo Marzullo -  è il rischio della Estero Vestizione che renderebbe del tutto inefficace dal punto di vista fiscale il trasferimento della sede legale a Londra o della sede fiscale ad Amsterdam qualora il centro di controllo unitario e la sede principale del Management  e dei Decision  Makers  rimanesse in Italia”.

Il trasferimento della sede legale e fiscale di una società italiana all’estero comporta notevoli conseguenze non solo dal punto di vista fiscale ma anche societario,  giuslavoristico  e dei rapporti con le banche, i fornitori, nonché soprattutto per le multinazionali, problemi di ricaduta mediatica- reputazionale, che non possono essere certo sottovalutati.

Il Dipartimento Corporate, Tax di Giambrone Law, presente presso le sedi di Milano, Roma e Palermo, è in grado di fornire assistenza legale fiscale e societaria ad imprese italiane interessate ad emulare il “modello fiat”.

Per maggiori  informazioni: 
pressoffice@giambronelaw.com | (+39) 091 743 4778

mercoledì 12 febbraio 2014


Il trasporto aereo rappresenta, oggi, uno dei settori in cui è maggiormente sentita la necessità di proporre un sistema coordinato di norme a tutela dei passeggeri.
A fronte di un numero sempre crescente di viaggiatori che, quotidianamente, acquistano biglietti aerei (stipulando, di fatto, un contratto di trasporto aereo con compagnie nazionali e internazionali) il tipo di assistenza e di risarcimento riconosciuto a coloro che (per ritardi, cancellazioni, smarrimento dei bagagli etc.), subiscono un disagio reale, si attesta ad un livello minimo.
A ciò si aggiunge la scarsa chiarezza nelle procedure di reclamo e i casi, molto frequenti, di mancato riscontro alle istanze dei passeggeri da parte dei vettori aerei.
Tuttavia, una risposta all’esigenza di maggiore tutela giunge, proprio in questi giorni, dalle istituzioni europee, afferma l’avvocato Rosanna Serraino, esperto in materia di diritti del consumatore dello Studio Legale Internazionale Giambrone Law.
Lo scorso 5 febbraio, infatti, il Parlamento Europeo ha approvato un progetto di legge comunitaria volto, appunto, a definire un sistema più efficiente di regole a tutela dei passeggeri, attraverso una decisiva revisione delle norme contenute nel Regolamento 261/2004, che contiene definizioni e regole poco chiare in materia di compensazione ed assistenza ai passeggeri e non indica la disciplina concretamente applicabile.
Tra le novità più significative del testo approvato a Strasburgo, quella relativa ai risarcimenti in caso di ritardi, che vanno dai 300 ai 600 euro, a seconda della durata del ritardo stesso; la regola del silenzio assenso (reclamo accettato) nel caso in cui trascorrano 2 mesi senza che la compagnia aerea riscontri l’istanza proposta dal passeggero; l’obbligo per i vettori aerei di dotarsi di una apposita assicurazione o di altri meccanismi di garanzia, in modo da ridurre al minimo l’impatto sui passeggeri di eventuali crisi societarie o finanziarie.
L’entrata in vigore di tale progetto di legge è prevista per il prossimo anno, tenuto conto che lo stesso dovrà essere sottoposto al vaglio del Consiglio Europeo. 
Anche sul versante nazionale si registrano numerosi sforzi volti a garantire una maggiore tutela dei diritti dei passeggeri.
Negli ultimi anni, infatti, lo Studio Giambrone Law, così come numerose associazioni di consumatori, ha dato vita a svariate iniziative finalizzate ad ottenere la nullità, in sede giudiziale, di alcune clausole predisposte dalle compagnie aeree, perché palesemente vessatorie.
A titolo di esempio, sono state riconosciute vessatorie, la clausola c.d. di no-show, che prevede che la compagnia aerea possa annullare il volo di ritorno, nel caso in cui il passeggero non abbia utilizzato il volo di andata (clausola anch’essa oggetto del progetto di legge comunitario, prima ricordato) e la clausola che sancisce la competenza del giudice del luogo in cui la compagnia ha la propria sede legale, per le cause promosse dal passeggero.
Oltre alla disciplina delle clausole vessatorie, al trasporto aereo è applicabile, altresì, la disciplina contro le pratiche commerciali scorrette.
È stata ritenuta scorretta, ad esempio, la pratica consistente nel non portare immediatamente a conoscenza del passeggero tutte le componenti di prezzo (come il supplemento obbligatorio per il web check-in), nel corso dell’operazione di prenotazione on-line, lasciando che queste si sommino tra loro man mano che l’operazione prosegue.

Avv. Rosanna Serraino
Litigation Department
Giambrone Law | Studio Legale Internazionale
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