Studio Legale Internazionale

giovedì 31 ottobre 2013


Presentazione dello Studio Legale Internazionale Giambrone Law, 
parla il Managing Partner Avv. Gabriele Giambrone




Editors notes:
Giambrone Law è uno studio legale di fama internazionale fondato nel 2004 con sedi a Milano, Roma, Palermo, Tunisi e uffici di rappresentanza a Londra, Berlino e New York. Giambrone Law è un premiato, studio legale italiano che offre servizi legali completi e multidisciplinari avvalendosi di uno staff di oltre 60 membri tra cui avvocati, solicitor, dirigenti e staff che assistono giornalmente clienti privati e aziende in materia di diritto Italiano, europeo ed internazionale e nello sviluppo del loro business internazionale. Gli esperti in materia di Diritto Penale e Diritto Privato Internazionale sono a vostra disposizione per qualsiasi richiesta di informazioni o assistenza legale in materia di Processi, Contenziosi e procedure conciliative in Italia e all’estero.

Contattaci per informazioni: italy@giambronelaw.com

Per maggiori informazioni visitate il sito  www.giambronelaw.com o chiamate il numero 091 7434778.

venerdì 18 ottobre 2013

Chi siamo e di cosa ci occupiamo, 

ecco una breve presentazione dei nostri servizi




Giambrone Law

http://www.giambronelaw.com

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Si è svolta venerdì 11 e sabato 12 Ottobre la rassegna di politica internazionale “Obiettivo Mondo“ organizzata dall’Associazione Diplomatici e l’ISPI (istituto per gli studi di politica internazionale) di Milano. Lo Studio Legale Internazionale Giambrone Law è stato ufficialmente invitato dal Coordinatore Nazionale dei Giovani Diplomatici avv. Riccardo Di Stefano, ed in particolare l’avv.  Gabriele Giambrone è stato accolto da una platea di giovani aspiranti diplomatici a cui ha reso la propria affascinante testimonianza di vita e di carriera. 
L’evento si è svolto nella prestigiosa cornice palermitana di Palazzo Steri ed ha assunto una portata di rilevanza nazionale per il prestigio dei relatori e per l’attualità dei temi trattati durante le conferenze tematiche, tra cui: la crisi siriana, le sfide dell’Europa e  le emergenze sui diritti umani.
L’associazione Diplomatici è una scuola di formazione che organizza missioni per studenti italiani delle scuole medie inferiori, scuole superiori ed università al Change the World, Model United Nations (MUN), che permette loro di apprendere le dinamiche di con cui si svolge il decision making alle Nazioni Unite. Dopo un corso di formazione per la preparazione ai MUN, annualmente gli studenti selezionati si recano a New York per prendere parte alle simulazioni ONU, presso il  Palazzo di Vetro, sede delle Nazioni Unite, nell’ambito delle quali rappresentano, in qualità di delegati, un Paese membro delle Nazioni Unite.
Un team giovane di origini siciliane quello dell’Associazione Giovani Diplomatici con sedi a Palermo, Catania, Sicilia, Roma, un network di 200 membri dello staff e partnership con atenei  e con  il patrocinio dell’Università degli studi di Palermo ed il contributo della Fondazione Sicilia per ciò che concerne l’orientamento professionale.
Il progetto non poteva non essere sostenuto da Gabriele Giambrone, Managing Partner dello Studio Legale Internazionale Giambrone Law, intervenuto alla conferenza per raccontare la propria esperienza internazionale e la brillante carriera che lo porta oggi ad essere al vertice di una European Law Firm, con sedi a Palermo, Londra, Roma, Milano, Tunisi e New York ed uno staff di oltre 50 elementi tra legali e manager.
Lo Studio costituisce la sintesi tra vocazione al business internazionale e competenza nelle diverse aree del diritto italiano ed internazionale.  Lo Studio assiste costantemente svariate PMI imprese su tutto il territorio nazionale, società italiane che operano all’estero e società straniere che hanno interessi commerciali o sedi in Italia.
Gabriele Giambrone, ospite d’onore, ha accolto con un caloroso saluto la platea di giovani provenienti da tutta la Sicilia che hanno partecipato lo scorso anno alla missione alle Nazione Unite a New York. Testimonianza di una mente brillante siciliana di nascita ma internazionale d’ambizione, che una volta raggiunto i suoi obiettivi professionali all’estero ha deciso di tornare ad investire nella sua terra d’origine.
Storia di fuga di cervelli a lieto fine che ha emozionato per la sincerità, l’umanità e la grande capacità di trasmettere entusiasmo, passione nelle proprie capacità e la speranza per questi giovani in futuro di realizzarsi  e poi ritornare in Sicilia ad investire. Una platea di occhi pieni di passione che hanno poi ricevuto da Gabriele Giambrone l’attestato per i meriti conseguiti durante il corso.
Estremamente soddisfatti dell’evento,  il Presidente Claudio Corvino dell’ Associazione Diplomatici e il  Coordinatore Nazionale Riccardo Di Stefano, e felici di avere in questa occasione potuto condividere progetti, aspirazioni e progetti guardando al mondo ma partendo proprio dalla Sicilia.

Giambrone Law 

martedì 15 ottobre 2013

Parla l’avvocato Donatella Sicomo, Esperta di Diritto Penale 
 Studio Legale Internazionale Giambrone


“The face of an angel” questo è il titolo che ha ispirato il nuovo film del regista Michael Winterbottom sulla storia di Amanda Knox, che sarà girato prossimamente in Italia. Stupisce la notizia di un altro film, a due anni dall’uscita di the Murder on Trial in Italy e del documentario sulla ricostruzione della vita della giovane studentessa americana, accusata dell'omicidio di Meredith Kercher e dulcis in fundo dopo l’uscita di “Waiting to be heard (In attesa di essere ascoltata) il suo libro- confessione che ha aperto un dibattito tra il pubblico.  C’era chi pensava che il libro uscito in Italia rappresentasse il suo bisogno di raccontarsi e chi solo il  bisogno di soddisfare il gusto del pubblico che l’ha resa milionaria. Pubblico che oggi trova nei processi legali la nuova frontiera della fiction, rendendosi però anche colpevoli di una mercificazione della morte ai fini mediatici,  che mette in ombra le vittime ed esalta le personalità dei presunti colpevoli, in processi mediatici, che dividono l’Italia tra colpevoli e innocenti.

L’unica verità è che oggi a distanza di sei anni dal delitto, non è affatto chiaro cosa sia veramente successo quella notte, quale fosse la natura del rapporto tra Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Meredith Kercher e chi altro fosse coinvolto nell’omicidio della studentessa americana. La riapertura del caso come conseguenza del ricorso presentato dalla Procura Generale di Perugia e dagli avvocati italiani della famiglia della studentessa inglese, apre sicuramente nuovi scenari. Il nuovo procedimento dovrà occuparsi non solo di dimostrare la presenza o meno dei due imputati nel locus commissi delicti, ma di  delineare la posizione soggettiva del concorrente Rudy Guedè, a fronte del ventaglio di situazioni ipotizzabili.
Purtroppo però né Amanda Knox né Sollecito lunedì scorso erano in aula. Lei è in America e non intende ritornare in Italia, ovviamente, e lui alla fine ha deciso di non presentarsi.
Con queste premesse a qualsiasi lettore viene in mente solo una domanda:

L’America acconsentirebbe all’estradizione per Amanda?

Abbiamo chiesto all’avv. Donatella Sicomo, Esperta di diritto Penale dello Studio Legale Giambrone, premiato nel 2012 come migliore studio legale italiano e Italian Cross Border Litigation Law Firm of the year” in materia di controversie transfrontaliere di diritto italiano. Donatella Sicomo ha un profilo di alta qualificazione in materia penale avendo maturato la propria esperienza in campo internazionale in casi di processi penali internazionali, estradizioni, immigrazione clandestina e traffico internazionale di droga.
L’avv. Donatella Sicomo commenta così la notizia:
Se la Knox dovesse essere ancora una volta condannata, oppure sottoposta a una misura cautelare mentre si trova negli Usa, due sono le possibilità: o si consegna spontaneamente alla giustizia italiana, oppure si dovrà chiederne l'estradizione agli Stati Uniti. In questo caso, sarà il ministero della Giustizia italiano a domandare al corrispondente Dipartimento americano la cattura e il trasferimento della donna.

Ma le autorità americane potrebbero rifiutare l'estradizione di Amanda, nonostante quanto preveda il Trattato bilaterale sull'estradizione in vigore tra Italia e Stati Uniti, del 1983”.


Secondo tale Trattato, infatti, gli Usa non potrebbero rifiutare di estradare Amanda, in quanto "I Trattati internazionali sono considerati prevalenti dalla stessa Costituzione americana".  Vi sono, tuttavia, dei casi, chiamati 'di protezione' previsti dalla Carta dei padri fondatori, che se accertati permetterebbero agli Stati Uniti di giustificare il rifiuto alla domanda di estradizione nei confronti del mondo.

La vicenda giudiziaria di Amanda Knox si snoda intorno al principio del «double jeopardy», ossia la norma costituzionale americana per cui una persona assolta non può essere processata una seconda volta sulla base delle stesse accuse.

La valenza di tale principio è l'unica possibilità che ha Amanda di evitare l'estradizione. L'articolo VI° del Trattato di Estradizione tra Italia e Stati Uniti del 1983 recita infatti,  "L'estradizione non è concessa quando la persona richiesta è stata condannata, assolta o graziata, o ha scontato la pena inflittale dalla parte richiesta per gli stessi fatti per i quali l'estradizione è domandata".
In questo contesto, la domanda di estradizione da parte delle autorità italiane ”violerebbe il principio legale americano, secondo cui un imputato per reati penali non può essere processato due volte per le stesse accuse”.
Sebbene, analogo principio esista nell’ordinamento giuridico italiano, il caso Knox non vi rientra, poiché la sentenza non è ancora definitiva, visto che la Cassazione ha semplicemente rimandato, come è sua facoltà, a un nuovo processo.

Quale il rischio per Amanda Knox di non essersi presentata in aula lo scorso 30 settembre 2013 dove si è tenuta a Firenze la prima udienza del nuovo processo d'appello?
“ Amanda Knox non è comparsa e la Corte ne ha dichiarato la contumacia.
Se Amanda fosse condannata in contumacia, le autorità giudiziarie Usa potrebbero decidere di non procedere a estradizione perché ciò andrebbe a ledere il principio del "giusto processo" contenuto nella Costituzione americana. Sebbene, infatti, negli Stati Uniti sia ammesso il rinvio a giudizio di un individuo in "absentia", non è invece ammesso che venga processato e condannato se fisicamente assente.
Anche sulla base di questo principio gli Stati Uniti potrebbero rifiutare l’estradizione di Amanda. Ma il rifiuto alla estradizione non risolverebbe tutti i problemi di Amanda che correrebbe il rischio di trovarsi prigioniera del suo stesso Paese. Se la studentessa di Seattle si recasse in Paesi con le quali l'Italia ha firmato accordi di collaborazione reciproca rischierebbe di essere arrestata e quindi estradata sulla base di un mandato di cattura internazionale”.

Ad oggi, dunque, grazie all’Avv. Donatella Sicomo abbiamo capito che le possibilità che la ragazza di Seattle venga estradata sono molto basse rispetto a quello che l’opinione pubblica potrebbe pensare o aspettarsi. A prescindere dalle convinzioni di ciascuno, per conoscere le sorti di questa ragazza, che alcuni difendono ed altri accusano, non rimane che attendere l’esito del secondo processo di appello.

Avv. Donatella Sicomo
Giambrone Law

Quì sotto troverete la video intervista dell' ITV News a Graziano Cecchetti dello Studio Legale Internazionale Giambrone che nel mese di marzo 2013 già ipotizzava un nuovo appello e l’assenza della Knox…





Editors notes:
Giambrone Law è uno studio legale di fama internazionale fondato nel 2004 con sedi a Milano, Roma, Palermo, Tunisi e uffici di rappresentanza a Londra, Berlino e New York. Giambrone Law è un premiato, studio legale italiano che offre servizi legali completi e multidisciplinari avvalendosi di uno staff di oltre 60 membri tra cui avvocati, solicitor, dirigenti e staff che assistono giornalmente clienti privati e aziende in materia di diritto Italiano, europeo ed internazionale e nello sviluppo del loro business internazionale. Gli esperti in materia di Diritto Penale e Diritto Privato Internazionale sono a vostra disposizione per qualsiasi richiesta di informazioni o assistenza legale in materia di Processi, Contenziosi e procedure conciliative in Italia e all’estero.

Contattaci per informazioni: italy@giambronelaw.com


Per maggiori informazioni visitate il sito  www.giambronelaw.com o chiamate il numero 091 7434778.

giovedì 3 ottobre 2013

Lo Studio Legale Giambrone,  ha ottenuto ben quattro riconoscimenti recenti tra cui  “ Migliore Studio Legale Italiano 2012” “M&A Awards” per l’attività svolta in Italia in materia di  “Diritto della Navigazione”, e altri due per la consulenza ad aziende di nuova costituzione in materia di diritto commerciale transfrontaliero italiano e per le controversie transfrontaliere di diritto italiano. I premi sono stati assegnati da Acquisition International Magazine, prestigioso magazine britannico specializzato in finanza e diritto d’impresa sulla base delle votazioni dei lettori, su ricerche svolte sugli stessi e su testimonianze raccolte.

I riconoscimenti rappresentano un coronamento di anni di successi e di continua crescita e un motivo di orgoglio per uno studio che, attraversando indenne la crisi attuale oggi vanta proprie sedi a Londra, New York, Palermo, Roma, Milano, Tunisi, che nel 2013 ha già aperto una sede di rappresentanza a Berlino, prevede  di espandersi in Spagna e guarda con fiducia alla rapida crescita dell’Euro Mediterraneo. 


Questa è la Sicilia che merita e ottiene successi, una Sicilia innovativa, puntuale, che produce e lavora. Questo è lo spirito che da sempre anima Gabriele Giambrone, 36enne palermitano a capo di uno degli studi italiani più conosciuti e apprezzati nel panorama internazionale, che ha preso le mosse dieci anni fa nel Regno Unito.
Gabriele Giambrone rappresenta un esempio positivo ed emblematico della fuga “dei cervelli”, che partono per formarsi e per lavorare, con le qualità giuste e la voglia di investire in se stessi ed in uno straordinario progetto professionale e di vita all’estero, senza perdere le proprie radici e i contatti con la propria terra. Cervelli che poi tornano, per portare competenze ed esperienze nuove e diverse anche nella propria terra, aprendo uno studio legale unico e all’avanguardia.
Da sempre, infatti, il ruolo dello Studio Giambrone è stato quello di incoraggiare il networking territoriale nello spirito del mercato globale, con enorme fiducia nelle potenzialità della Sicilia, per dimostrare che il Sud oggi può esporsi sul mercato mondiale offrendo servizi competitivi e di qualità con grande professionalità ed esperienza.
Ad oggi Giambrone Law vanta uno staff in continua crescita di oltre 60 giovani talenti tra avvocati, Solicitor, european lawyers, praticanti e personale di supporto, che oggi è in grado di fornire assistenza in tutti i settori del diritto ed in transazioni e controversie in campo internazionale, in diverse lingue straniere, tra cui Italiano, Inglese, Francese, Spagnolo, Tedesco, Lituano Portoghese, Russo e Arabo. 
E’ qui il cuore pulsante di Giambrone Law,  nel capoluogo siciliano, in un punto strategico che   ricorda un momento in cui la capitale siciliana, forse per l’ultima volta, rappresentò  il punto di riferimento europeo per  la prosperità economica e per la  produzione di cultura. 
Il gruppo di esperti fornisce assistenza legale all’ interno di un ampio raggio di transazioni,  sia industriali che commerciali, fusioni e acquisizioni, investimenti e cessioni, passando per  privatizzazioni e investimenti azionari fornendo anche consulenza commerciale e fiscale.  Lo Studio Legale Giambrone grazie alla esperienza maturata in questi anni con Clienti italiani e stranieri di primario rilievo, presta assistenza completa e multisettoriale nel Diritto Commerciale, Societario, Immobiliare, Tributario, Bancario e Finanziario, Contenzioso e Conciliazione, Diritto Familiare: divorzi, separazioni, convivenze  e pratiche familiari  rappresentano solo alcune delle situazioni più comuni  che oggi ci si trova ad affrontare; e ancora nell’applicazione del diritto privato internazionale  specialmente   per  quanto riguarda  le questioni  ereditarie  o nella gestione del Patrimonio in paesi diversi e anche nella consulenza fiscale relativa all’acquisto di proprietà in Italia.
Attività a tutto tondo per uno studio che  vanta collaborazioni con la Camera di Commercio  italiana  nel Regno Unito, la Camera di Commercio Italo- Germanica, Camera di Commercio Italiana a Peth e Italiana a Tunisi.
Lo Studio Legale Giambrone rappresenta l’unico studio legale Italiano a Tunisi ed è partner attivo del Consolato Italiano. Giambrone Law vanta un network globale in continua espansione costituito da partner, istituzioni, clienti e che porta il brand nel mondo organizzando e partecipando ogni anno a conferenze, seminari, fiere dedicate alle innovazioni nel mondo legale, al made in Italy o al networking per l’internazionalizzazione delle imprese in Italia e in Inghilterra per cogliere tutte le sfide del mercato globale e per portare il made in Sicily nel mondo. Ma soprattutto per portare investitori stranieri in Sicilia.

Tutto questo è Gabriele Giambrone ed il suo Sogno, fin qui, realizzato. E’ il paradigma dell’emigrazione italiana del Terzo millennio, il giovane professionista siciliano, emigrato per scelta e non per necessità, che parte con la speranza e la determinazione di poter realizzare non solo un sogno, ma un progetto preciso. Testimonial all’estero della forza delle idee del nostro Paese, motore dell’innovazione che da sempre caratterizza la Sicilia, l’Italia e gli italiani nel mondo.

Articolo estrapolato dal sito palermoparla.it




martedì 1 ottobre 2013

Con legge ordinaria n. 210 del 1992, lo Stato italiano ha stabilito, in materia di indennità per vittime da trasfusioni di sangue infetto, il diritto alla corresponsione di un’indennità integrativa speciale, da rivalutarsi ogni anno in base al relativo tasso d’inflazione.In realtà, disattendendo il dettato normativo del legislatore del 1992, lo Stato Italiano non solo non ha mai provveduto al pagamento della indennità integrativa speciale (che rappresenta la parte più importante dell’indennizzo), per come ivi previsto, ma piuttosto ha successivamente abrogato la predetta legge con la emanazione del D. L. n. 78 del 2010, convertito con modificazioni dalla L. 30 luglio 2010, n. 122

Ma andiamo all’origine dei fatti. A cavallo fra gli anni ottanta e novanta, 162 cittadini italiani venivano contagiati da virus a seguito di trasfusioni di sangue infetto, e rimanevano senza alcun indennizzo da parte dello Stato.I contagiati, a seguito delle trasfusioni col sangue infetto, si sono ammalati di epatite o Aids a seguito a trasfusioni di sangue o emoderivati infetti, non controllati dal Servizio sanitario nazionale. A seguito di quanto accaduto, il legislatore del 1992 intervenne con la legge n. 210, la quale avrebbe dovuto affrontare tale problematica, al fine di tutelare i diritti dei propri cittadini, riconoscendo ad essi un indennizzo da parte dello Stato, da rivalutarsi annualmente.Tuttavia, a tale legge dello Stato non venne mai - di fatto - data piena attuazione, e ciò in quanto venne versata ai cittadini solamente l’indennizzo, ma non l’indennità integrativa speciale, ivi prevista. A seguito dei numerosi contenziosi (si pensi che sino al maggio 2013 sono state respinte migliaia richieste da parte dei contagiati), nel 2005, la Suprema Corte di Cassazione aveva stabilito che le due parti costituenti l’indennizzo (cioè la parte fissa e la parte variabile di essa) dovevano essere rivalutate ogni anno in base all'inflazione.Una interpretazione rivista quattro anni più tardi, quando la Cassazione ha indicato come rivalutabile solo la parte fissa dell'indennità. Tuttavia, nel 2010 la rivalutazione veniva abolita attraverso il D. L. n. 78, sul quale si è espressa anche la Corte Costituzionale con la sentenza n. 148 del 2012 dichiarandolo illegittimo, pur senza dare una univoca risposta in merito alla questione della rivalutazione delle indennità per le vittime da trasfusioni di sangue infetto, le quali continuarono a non percepire quanto a loro dovuto.Soltanto con la sentenza del 03.09.2013 la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) di Strasburgo, ha condannato l’Italia a versare, a tutti i pazienti infetti, l'indennità integrativa speciale prevista dalla legge 210/1992.

Tutto ciò, come ha commentato il Presidente dell'Associazione politrasfusi italiani, Angelo Magrini, rappresenta una “importante vittoria per tutti i 60mila cittadini italiani infettati da trasfusioni di sangue”.Secondo i giudici di Strasburgo, l'adozione da parte del governo del decreto legge d'urgenza n. 78/2010 sulla controversa questione della rivalutazione viola il principio dello Stato di diritto e del giusto processo. Ai pazienti, si è espressa la Corte, è stato quindi imposto un "peso abnorme ed eccessivo".Si tratta indubbiamente, di un grande successo perché, grazie a questa sentenza, la quale avrà efficacia erga omnes , e quindi non solo nei confronti dei 163 ricorrenti ma di tutti i cittadini italiani, si riconosce a tutte le vittime di trasfusioni  , senza differenze, la possibilità di percepire gli arretrati dell'adeguamento ISTAT per l'indennizzo loro riconosciuto, a partire dal momento del riconoscimento per legge della loro condizione .Dal dispositivo della sentenza è, infatti, chiaro che il diritto alla rivalutazione dell’indennità “riguarderà tutti i circa 60mila cittadini italiani infettati”, permettendo così che vengano riconosciute pari opportunità a tutti i cittadini.
La Corte ha quindi invitato lo Stato italiano a stabilire, entro sei mesi dalla data della sentenza definitiva, un termine perentorio in cui si impegna a garantire l'attuazione efficace e tempestiva dei diritti in questione.Attualmente, i cittadini infettati ricevono un indennizzo, sulla base della legge 210 del 1992, pari ad un minimo di circa 540 euro al mese, pagati bimestralmente.Ora, per effetto della sentenza, i cittadini infettati arriveranno a percepire circa 100 euro in più al mese.Un adeguamento che sicuramente costituirà un concreto aiuto al sostenimento delle spese per farmaci a carico dei cittadini italiani affetti da patologie relative alle predette trasfusioni.


Avv. Alessandro Gravante
Head of Litigation Department
Studio Legale Internazionale Giambrone Law
www.giambronelaw.com
www.facebook.com/GiambroneItalianLaw


Articolo tratto dal sito http://www.gds.it/gds/sezioni/cronache/dettaglio/articolo/gdsid/182300/ del Giornale di Sicilia pubblicato il 22/12/2011 di LUIGI ANSALONI



Avvocato, 35 anni, ha studiato a Londra ed ha aperto uno studio legale che ha sedi in tutto il mondo. "Il mio cuore è siciliano, ma i ragazzi devono rischiare e pensare in grande, vedendo quello che c'è fuori da questa meravigliosa isola"




PALERMO. Passione, talento e un pizzico di incoscienza che nella vita (e nel lavoro) non guasta mai. Gabriele Giambrone, 35 anni, palermitano purosangue, è un tipico esempio di giovane rampante che sulla sua pelle ha rischiato mettendosi in proprio, quando tutti gli dicevano che farlo era una follia. Lavorava a Londra, nella City, con uno stipendio da favola, ma la sua passione e la sua tenacia lo hanno portato a fondare la Giambrone Law, uno studio legale che oggi è diventato una realtà assolutamente innovativa per il panorama siciliano, ma anche per quello italiano. Uno studio che oggi può  contare su uno staff giovane e dinamico di oltre 60 membri (l'età media è di 31 anni), distribuiti tra le sedi di Londra, Milano, Roma, Palermo, Tunisi, New York. E non è finita: Nel 2012 è prevista l’apertura di due nuove sedi all’estero ed una in Italia. Oltre 8.000 i clienti consolidati, di 81 Paesi del mondo, mentre il fatturato è in continua crescita: in un momento di crisi mondiale, Giambrone law si avvia a chiudere il 2011 con un incremento di fatturato del 17% ( ed un incremento dello staff del 25%).

"Ho lasciato Palermo a 17 anni per andare a studiare a Londra- dice l'avvocato Giambrone - sono poi andato a vivere in Scozia, mi sono laureato  e ho lavorato alla Royal Bank Scotland per 3 anni, tornando a Londra, nella City. Assistevo la comunità italiana nella capitale inglese, che è abbastanza ampia, poi ho capito che mancava uno studio legale che si occupasse degli stranieri e da lì è nata la mia impresa.  Il nostro team affianca gli imprenditori non soltanto nei momenti “patologici”, di difficoltà (contenzioso, recupero crediti, assistenza fiscale, problematiche del lavoro, ristrutturazione del debito…); ma anche e soprattutto nella routine della vita aziendale, come supporto per la crescita e lo sviluppo (redazione di business plan, studi di settore, ricerche di mercato, processi di internazionalizzazione) - continua Giambrone - La nostra vocazione è quella di introdurre le imprese a partner stranieri per esportate i propri prodotti nei mercati mondiali con la loro enorme platea di consumatori ed a fornitori stranieri per reperire materie prime a prezzi minori".



Il team GL è in grado di offrire assistenza legale in 12 lingue tra cui anche il russo, l’arabo, il cinese alla propria clientela corporate and private. Uno dei motivi che ha spinto Gabriele Giambrone a mettersi in proprio, oltre all'intuito che qualcosa nel panorama legale in un certo senso mancava, è quello di essere riconosciuto come un nome e non come un "numero":

"Quando lavoravo per la Royal Bank Scotland, nessuno mi conosceva come Gabriele Giambrone - dice - ero individuato come numero di Matricola, nella City, e da lì ho capito che non era una cosa che faceva per me. Ho lasciato uno stipendio davvero da favola, con i miei genitori e i miei amici che mi prendevano per pazzo, ma io volevo avere un nome, volevo fare qualcosa per la comunità, per gli altri. Così - continua - ho aperto un piccolo studio, che ora come un bambino sta pian piano crescendo, grazie a me e a tutte le persone che ci lavorano". Sta crescendo così bene, il Giambrone Law, che si  avvia a divenire il primo studio italiano di avvocati a costituirsi come SPA, non appena la normativa introdotta nell’ottobre 2012 diverrà legge dello stato italiano, a gennaio 2011. 

Ai giovani avvocati palermitani e siciliani dà questo consiglio: "Ci vuole modernizzazione e liberalizzazione. I giovani devono capire che la gestione di un'azienda è questione di unione. Basta con la filosofia che al proprio vicino si devono fare le scarpe, ma che è utile collaborare l'uno con l'altro. In Sicilia il mercato è molto ristretto, è vero, e quindi ognuno pensa per sè, ma al di fuori di questa bellissima isola, a cui io sono fiero di appartenere, esiste un mondo sterminato. Io sono fortunato, ho una visione internazionale grazie ai miei genitori, che mi hanno mandato a studiare all'estero, e forse la differenza tra me e i miei colleghi palermitani è proprio questa.  Bisogna specializzarsi, imparare le lingue, bisogna diversificarsi. I più grossi studi legali non sono italiani, ma esteri. Occorre una visione internazionale. E poi basta con l'idea del rapporto fiduciario con il cliente: lui mi paga per ottenere un servizio, che io farò al meglio delle mie possibilità, ma non occorre conoscersi o sapere tutto l'uno dell'altro per ottenere il risultato migliore". E alla fine un messaggio d'amore per la Sicilia: "Io sono fiero di essere palermitano, la sede principale della mia azienda è qui. A volte mi sento un pesce fuor d'acqua, lavorativamente parlando, ma il mio cuore è tutto qui"