Parla
l’avvocato Donatella Sicomo, Esperta di Diritto Penale
Studio Legale Internazionale Giambrone
“The face of an angel” questo è il titolo che ha
ispirato il nuovo film del regista Michael Winterbottom sulla storia di Amanda Knox, che
sarà girato prossimamente in Italia. Stupisce la notizia di un altro film, a
due anni dall’uscita di the Murder on Trial in Italy e del
documentario sulla ricostruzione della vita della giovane studentessa
americana, accusata dell'omicidio di Meredith Kercher e dulcis in fundo dopo l’uscita di “Waiting to be heard” (In attesa di essere ascoltata) il suo libro-
confessione che ha aperto un dibattito tra il pubblico. C’era chi pensava che il libro uscito in
Italia rappresentasse il suo bisogno di raccontarsi e chi solo il bisogno di soddisfare il gusto del pubblico che
l’ha resa milionaria. Pubblico che oggi trova nei processi legali la nuova frontiera
della fiction, rendendosi però anche
colpevoli di una mercificazione della morte ai fini mediatici, che mette in ombra le vittime ed esalta le
personalità dei presunti colpevoli, in processi mediatici, che dividono l’Italia tra colpevoli e innocenti.
L’unica verità è che oggi a distanza di sei anni dal delitto,
non è affatto chiaro cosa sia veramente successo quella notte, quale fosse la
natura del rapporto tra Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Meredith Kercher e
chi altro fosse coinvolto nell’omicidio della studentessa americana. La
riapertura del caso come conseguenza del ricorso presentato dalla Procura Generale
di Perugia e dagli avvocati italiani della famiglia della studentessa inglese,
apre sicuramente nuovi scenari. Il nuovo procedimento dovrà occuparsi non solo di dimostrare la presenza o meno dei due imputati nel locus
commissi delicti, ma di delineare la
posizione soggettiva del concorrente Rudy Guedè, a fronte del ventaglio di
situazioni ipotizzabili.
Purtroppo però né Amanda Knox né Sollecito lunedì scorso erano
in aula. Lei è in America e non intende ritornare in Italia, ovviamente, e
lui alla fine ha deciso di non presentarsi.
Con queste premesse a qualsiasi lettore viene in mente solo
una domanda:
L’America
acconsentirebbe all’estradizione per Amanda?
Abbiamo
chiesto all’avv. Donatella Sicomo, Esperta di diritto Penale dello Studio
Legale Giambrone, premiato nel 2012 come migliore studio legale italiano e Italian Cross
Border Litigation Law Firm of the year” in
materia di controversie transfrontaliere di diritto italiano. Donatella Sicomo ha un profilo di alta qualificazione in
materia penale avendo maturato la propria esperienza in campo internazionale in
casi di processi penali internazionali, estradizioni, immigrazione clandestina
e traffico internazionale di droga.
L’avv.
Donatella Sicomo commenta così la notizia:
“Se la Knox dovesse essere ancora una volta condannata, oppure
sottoposta a una misura cautelare mentre si trova negli Usa, due sono le
possibilità: o si consegna spontaneamente alla giustizia italiana, oppure si
dovrà chiederne l'estradizione agli Stati Uniti. In questo caso, sarà il
ministero della Giustizia italiano a domandare al corrispondente Dipartimento
americano la cattura e il trasferimento della donna.
Ma le autorità americane potrebbero rifiutare
l'estradizione di Amanda, nonostante quanto preveda il Trattato bilaterale sull'estradizione in vigore tra
Italia e Stati Uniti, del 1983”.
Secondo tale Trattato, infatti,
gli Usa non potrebbero rifiutare di estradare Amanda, in quanto "I
Trattati internazionali sono considerati prevalenti dalla stessa Costituzione
americana". Vi sono, tuttavia, dei
casi, chiamati 'di protezione' previsti dalla Carta dei padri fondatori, che se
accertati permetterebbero agli Stati Uniti di giustificare il rifiuto alla
domanda di estradizione nei confronti del mondo.
La vicenda giudiziaria di
Amanda Knox si snoda intorno al principio del «double jeopardy», ossia la norma
costituzionale americana per cui una persona assolta non può essere processata
una seconda volta sulla base delle stesse accuse.
La valenza di tale principio è l'unica
possibilità che ha Amanda di evitare l'estradizione. L'articolo VI°
del Trattato di Estradizione tra Italia e Stati Uniti
del 1983 recita infatti,
"L'estradizione non è concessa quando la persona richiesta è stata
condannata, assolta o graziata, o ha scontato la pena inflittale dalla parte
richiesta per gli stessi fatti per i quali l'estradizione è domandata".
In questo contesto, la domanda
di estradizione da parte delle autorità italiane ”violerebbe il principio
legale americano, secondo cui un imputato per reati penali non può essere
processato due volte per le stesse accuse”.
Sebbene, analogo principio esista nell’ordinamento giuridico
italiano, il caso Knox non vi rientra, poiché la sentenza non è ancora definitiva, visto che la Cassazione
ha semplicemente rimandato, come è sua facoltà, a un nuovo processo.
Quale il rischio per Amanda
Knox di non essersi presentata in aula lo scorso 30 settembre 2013 dove si è
tenuta a Firenze la prima udienza del nuovo processo d'appello?
“ Amanda Knox non è comparsa e la Corte ne ha dichiarato la
contumacia.
Se Amanda fosse condannata in contumacia, le autorità
giudiziarie Usa potrebbero decidere di non procedere a estradizione perché ciò
andrebbe a ledere il principio del "giusto processo" contenuto nella
Costituzione americana. Sebbene, infatti, negli Stati Uniti sia ammesso il
rinvio a giudizio di un individuo in "absentia", non è invece ammesso
che venga processato e condannato se fisicamente assente.
Anche sulla base di questo principio gli Stati Uniti
potrebbero rifiutare l’estradizione di Amanda. Ma il rifiuto alla estradizione
non risolverebbe tutti i problemi di Amanda che correrebbe il rischio di
trovarsi prigioniera del suo stesso Paese. Se la studentessa di Seattle si
recasse in Paesi con le quali l'Italia ha firmato accordi di collaborazione
reciproca rischierebbe di essere arrestata e quindi estradata sulla base di un
mandato di cattura internazionale”.
Ad oggi, dunque, grazie
all’Avv. Donatella Sicomo abbiamo capito
che le possibilità che la ragazza di Seattle venga estradata sono molto basse
rispetto a quello che l’opinione pubblica potrebbe pensare o aspettarsi. A
prescindere dalle convinzioni di ciascuno, per conoscere le sorti di questa
ragazza, che alcuni difendono ed altri accusano, non rimane che attendere
l’esito del secondo processo di appello.
Avv. Donatella Sicomo
Giambrone Law
Quì sotto troverete la video intervista dell' ITV News a Graziano Cecchetti dello
Studio Legale Internazionale Giambrone che nel mese di marzo 2013 già ipotizzava un nuovo appello e
l’assenza della Knox…
Editors
notes:
Giambrone
Law è uno studio legale di fama internazionale fondato nel 2004 con sedi a
Milano, Roma, Palermo, Tunisi e uffici di rappresentanza a Londra, Berlino e
New York. Giambrone Law è un premiato, studio legale italiano che offre servizi
legali completi e multidisciplinari avvalendosi di uno staff di oltre 60 membri
tra cui avvocati, solicitor,
dirigenti e staff che assistono giornalmente clienti privati e aziende in
materia di diritto Italiano, europeo ed internazionale e nello sviluppo del
loro business internazionale. Gli esperti in materia di Diritto Penale e
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