Studio Legale Internazionale

martedì 15 ottobre 2013

Parla l’avvocato Donatella Sicomo, Esperta di Diritto Penale 
 Studio Legale Internazionale Giambrone


“The face of an angel” questo è il titolo che ha ispirato il nuovo film del regista Michael Winterbottom sulla storia di Amanda Knox, che sarà girato prossimamente in Italia. Stupisce la notizia di un altro film, a due anni dall’uscita di the Murder on Trial in Italy e del documentario sulla ricostruzione della vita della giovane studentessa americana, accusata dell'omicidio di Meredith Kercher e dulcis in fundo dopo l’uscita di “Waiting to be heard (In attesa di essere ascoltata) il suo libro- confessione che ha aperto un dibattito tra il pubblico.  C’era chi pensava che il libro uscito in Italia rappresentasse il suo bisogno di raccontarsi e chi solo il  bisogno di soddisfare il gusto del pubblico che l’ha resa milionaria. Pubblico che oggi trova nei processi legali la nuova frontiera della fiction, rendendosi però anche colpevoli di una mercificazione della morte ai fini mediatici,  che mette in ombra le vittime ed esalta le personalità dei presunti colpevoli, in processi mediatici, che dividono l’Italia tra colpevoli e innocenti.

L’unica verità è che oggi a distanza di sei anni dal delitto, non è affatto chiaro cosa sia veramente successo quella notte, quale fosse la natura del rapporto tra Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Meredith Kercher e chi altro fosse coinvolto nell’omicidio della studentessa americana. La riapertura del caso come conseguenza del ricorso presentato dalla Procura Generale di Perugia e dagli avvocati italiani della famiglia della studentessa inglese, apre sicuramente nuovi scenari. Il nuovo procedimento dovrà occuparsi non solo di dimostrare la presenza o meno dei due imputati nel locus commissi delicti, ma di  delineare la posizione soggettiva del concorrente Rudy Guedè, a fronte del ventaglio di situazioni ipotizzabili.
Purtroppo però né Amanda Knox né Sollecito lunedì scorso erano in aula. Lei è in America e non intende ritornare in Italia, ovviamente, e lui alla fine ha deciso di non presentarsi.
Con queste premesse a qualsiasi lettore viene in mente solo una domanda:

L’America acconsentirebbe all’estradizione per Amanda?

Abbiamo chiesto all’avv. Donatella Sicomo, Esperta di diritto Penale dello Studio Legale Giambrone, premiato nel 2012 come migliore studio legale italiano e Italian Cross Border Litigation Law Firm of the year” in materia di controversie transfrontaliere di diritto italiano. Donatella Sicomo ha un profilo di alta qualificazione in materia penale avendo maturato la propria esperienza in campo internazionale in casi di processi penali internazionali, estradizioni, immigrazione clandestina e traffico internazionale di droga.
L’avv. Donatella Sicomo commenta così la notizia:
Se la Knox dovesse essere ancora una volta condannata, oppure sottoposta a una misura cautelare mentre si trova negli Usa, due sono le possibilità: o si consegna spontaneamente alla giustizia italiana, oppure si dovrà chiederne l'estradizione agli Stati Uniti. In questo caso, sarà il ministero della Giustizia italiano a domandare al corrispondente Dipartimento americano la cattura e il trasferimento della donna.

Ma le autorità americane potrebbero rifiutare l'estradizione di Amanda, nonostante quanto preveda il Trattato bilaterale sull'estradizione in vigore tra Italia e Stati Uniti, del 1983”.


Secondo tale Trattato, infatti, gli Usa non potrebbero rifiutare di estradare Amanda, in quanto "I Trattati internazionali sono considerati prevalenti dalla stessa Costituzione americana".  Vi sono, tuttavia, dei casi, chiamati 'di protezione' previsti dalla Carta dei padri fondatori, che se accertati permetterebbero agli Stati Uniti di giustificare il rifiuto alla domanda di estradizione nei confronti del mondo.

La vicenda giudiziaria di Amanda Knox si snoda intorno al principio del «double jeopardy», ossia la norma costituzionale americana per cui una persona assolta non può essere processata una seconda volta sulla base delle stesse accuse.

La valenza di tale principio è l'unica possibilità che ha Amanda di evitare l'estradizione. L'articolo VI° del Trattato di Estradizione tra Italia e Stati Uniti del 1983 recita infatti,  "L'estradizione non è concessa quando la persona richiesta è stata condannata, assolta o graziata, o ha scontato la pena inflittale dalla parte richiesta per gli stessi fatti per i quali l'estradizione è domandata".
In questo contesto, la domanda di estradizione da parte delle autorità italiane ”violerebbe il principio legale americano, secondo cui un imputato per reati penali non può essere processato due volte per le stesse accuse”.
Sebbene, analogo principio esista nell’ordinamento giuridico italiano, il caso Knox non vi rientra, poiché la sentenza non è ancora definitiva, visto che la Cassazione ha semplicemente rimandato, come è sua facoltà, a un nuovo processo.

Quale il rischio per Amanda Knox di non essersi presentata in aula lo scorso 30 settembre 2013 dove si è tenuta a Firenze la prima udienza del nuovo processo d'appello?
“ Amanda Knox non è comparsa e la Corte ne ha dichiarato la contumacia.
Se Amanda fosse condannata in contumacia, le autorità giudiziarie Usa potrebbero decidere di non procedere a estradizione perché ciò andrebbe a ledere il principio del "giusto processo" contenuto nella Costituzione americana. Sebbene, infatti, negli Stati Uniti sia ammesso il rinvio a giudizio di un individuo in "absentia", non è invece ammesso che venga processato e condannato se fisicamente assente.
Anche sulla base di questo principio gli Stati Uniti potrebbero rifiutare l’estradizione di Amanda. Ma il rifiuto alla estradizione non risolverebbe tutti i problemi di Amanda che correrebbe il rischio di trovarsi prigioniera del suo stesso Paese. Se la studentessa di Seattle si recasse in Paesi con le quali l'Italia ha firmato accordi di collaborazione reciproca rischierebbe di essere arrestata e quindi estradata sulla base di un mandato di cattura internazionale”.

Ad oggi, dunque, grazie all’Avv. Donatella Sicomo abbiamo capito che le possibilità che la ragazza di Seattle venga estradata sono molto basse rispetto a quello che l’opinione pubblica potrebbe pensare o aspettarsi. A prescindere dalle convinzioni di ciascuno, per conoscere le sorti di questa ragazza, che alcuni difendono ed altri accusano, non rimane che attendere l’esito del secondo processo di appello.

Avv. Donatella Sicomo
Giambrone Law

Quì sotto troverete la video intervista dell' ITV News a Graziano Cecchetti dello Studio Legale Internazionale Giambrone che nel mese di marzo 2013 già ipotizzava un nuovo appello e l’assenza della Knox…





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